Ci sono così tante cose da fare e cosi poco tempo che a volte l’idea di chinarsi su un libro sembra una tortura, non è vero?
Voglio parlarti di qualche trucchetto che ho scoperto durante la mia carriera accademica e che mi ha aiutato a superare alcuni momenti di blocco. Non è un metodo infallibile a prova di bomba, ma sono piccole cose che possono davvero fare la differenza.
Iniziamo senza indugio.
- TRATTATI CON PAZIENZA E COMPRENSIONE
Okay, questo non è un vero e proprio “trucchetto”. Più…una regola generale.
Capita a tutti di avere giornate no, persino settimane o mesi no. Periodi in cui la concentrazione è meno di zero e mille pensieri rendono la nostra testa un luogo troppo confusionario, per mille possibili motivi, per potersi dedicare davvero allo studio. Non biasimarti per questo, non arrabbiarti e darti tutta la colpa. E’ parte del pacchetto dell’essere umani.
Impegnarsi e mettercela tutta significa fare il meglio che si può con le energie e le risorse che si hanno a disposizione: anche se quello che concludi ti sembrerà poco, o sarà molto meno di quello che potresti fare se fossi al 100% delle tue forze fisiche e mentali, saràcomnque importante. Sarà comunque progresso.
2. SII CONSAPEVOLE DELLE TUE EMOZIONI
Andiamo ora un pochino più sul pratico. Una cosa importante che devi chiederti quando stai procrastinando è….perchè lo sto facendo? Se anche tu sei una persona tendenzialmente ansiosa, probabilmente ti è capitato di ritrovarti a postporre lo studio per paura di non riuscire a prepararti al meglio per quella verifica o quell’esame. Assurdo, vero? Eppure succede: la mente gioca strani scherzi ogni tanto.
Fidati di qualcuno che ha procrastinato l’iniziare a scrivere la propria testi di laurea per questo motivo: sembra tutto più spaventoso di quanto non sia prima di mettere davvero le mani in pasta.
Comincia. Leggi quel capitolo, fai quell’esercizio, scrivi una mail a un possibile relatore. Fai un primo, piccolo passo. Entrare nel vivo dell’azione farà scemare presto parte della tua ansia e ti darà un senso di concretezza. Andando avanti scoprirai che le difficoltà sono molto meno di quelle che credevi, e che esiste sempre un modo per superarle.
Okay, hai vinto l’ansia iniziale e ti accingi ad affrontare la sfida. Eppure continui a non trovare la voglia di studiare cn costanza da nessun parte. Forse quello che devi studiare non ti interessa, o magari invece è una materia che ti appassiona ma ci sono comunque altre 100 cose che faresti più volentieri. E’ estate e fuori c’è un sole splendente che ti chiama, o invece è inverno e vorresti guardare la neve che cade? Lo so, lo so:difficile resistere.
Smart se purtroppo non puoi rendere più interessante quello che studi e tutto il tuo essere si ribella all’idea stessa di essere obbligato a studiare per un test e con una scadenza, quello che puoi fare è migliorare l’ambiente in cui studi e rendere l’esperienza nel complesso più piacevole.
3. TROVA IL TUO ANGOLINO
Potrebbe essere la scrivania di camera tua, la biblioteca, il tavolo in giardino, il caffè carino dove fanno un espresso celestiale…l’importante è che funzioni per te. Se studi a casa, potresti personalizzare il tuo angolino: posiziona una pianta o una foto che ti piace sulla scrivania, accendi una candela profumata, ascolta la tua musica preferita, qualsiasi cosa ti venga in mente per associare il tuo posto-studio ad elementi positivi.
4. OTTIMIZZA
C’è un’espressione inglese che mi piace moltissimo: work smarter, not harder. Lavora in modo più furbo, non più duro.
Una volta che hai trovato il tuo posto, comprendi il tuo sitile di studio e agisci di conseguenza.
Ci sono tanti elementi che rientrano nel concetto di stile di studio: sono sicura che già conosci strumenti come le mappe concettuali, l’abitudine di ripeter a voce o di mettere le cose per iscritto, il sottolineare le parole chiave e usare un codice di colore…sono tutte cose molto soggettive che ti invito ad approfondire e testare per trovare cosa funziona per te in termini di comprensione e memorizzazione.
Ma qui intendevo focalizzarmi su un altro aspetto: la distribuzione del tempo di studio.
Ottimizarequesto aspetto significa tenere conto tanto delle preferenze personali quanto dell’influenza di fattori esterni sulla nostra disponibilità di tempo.
Alle superiori, la paura delle continue interrogazioni e verifiche non mi lasciava molte alternative a parte passare i pomeriggi sui libri, ma con l’università le cose si sono un po’ complicate. Da un lato, con le giornate da sette ore di lezione più laboratori, ho dovuto imparare a ritagliarmi piccoli spazi di tempo qua e là e dall’altro ho dovuto capire come gestire i periodi di sessione esami con intere giornate a disposizione e la voglia di fare tutt’altro che stare ancora ore e ore china sui libri.
Due cose mi hanno aiutato:
A: adattarmi al tempo che mi veniva dato. Con questo intendo che a volte non si ha disposizione un intero pomeriggio o una mattina per incollarsi a una sedia e non alzarsi più, ma ciò non significa che non si possa comunque combinare qualcosa. Un’oretta di studio al mattino e una la sera sono comunque meglio che tempo speso fissando lo schermo del cellulare perchè “tanto non ho tempo di studiare chissà che”;
B. Accettare i miei limiti e lavorare in funzione di essi, non contro. E’ diventato moto difficile per me negli ultimi tempi gettarmi in sessioni di ore e ore filate di studio: dopo un paio d’ore al massimo iniziano ad incrociarmisi gli occhi e non capisco più cosa sto leggendo. All’inzio la cosa mi demoralizzava ma…ora so che per poter fare uno studio di qualità e che non sia così una tortura devo procedere “a blocchi” e spezzare il lavoro, intervallarlo al resto delle cose da fare durante la giornata.
Questo discorso si collega a un altro punto fondamentale, un elemento importantissimo per riuscire a studiare anche quando sembra un’impresa mastodontica:
5. PRENDITI LE PAUSE CHE TI SERVONO
Ti bastano dieci minuti ogni 40 di studio per studiare a lungo? Devi staccare completamente e muoverti ogni paio d’ore? Qualunque sia il tuo “intervallo di attenzione”, rispettalo. Credimi quando dico che la qualità dello studio è più importante della quantità, o quantomeno è ugualmente fondamentale. Quattro ore di concentrazione sono molto più preziose che sei di continue distrazioni, sbuffi per la noia, riletture senza fine della stessa frase.
Voglio concludere ora con un piccolo consiglio per quando la voglia di studiare l’hai trovata e finalmente siedi nel tuo angolino in procinto di metterti al lavoro.
6. RENDI LE DISTRAZIONI PIU’ DIFFICILI.
Questo consiglio non è tutto farina del mio sacco lo ammetto, l’ho appreso da poco ma si è presto rivelato uno dei più utili per me.
Tralasciando le cose ovvie come non studiare con la tv accesa o il telefono a portata di mani con il suono delle notifiche attivate, un modo per rendere le distrazioni fisicamente e psicologicamente meno accessibili è questo:
Istituisci la regola che nell’angolino studio…si studia. E basta.
Se vuoi perdere tempo su instagram, rispondere a un messaggio, guardare un video di gatti su YouTube, devi alzarti e spostarti in un altro luogo. Può anche trattarsi semplicemente di muoversi dalla scrivania al letto, l’importante è che non ti permetti di distrarti nello spazio riservato alla concentrazione. Questo non solo ti farà passare il bisogno di rispondere ai messaggi o controllare gli stessi post ogni 5 minuti (chi ha voglia di alzarsi ogni volta?) ma ti porterà anche, con un pochino di tempo, ad associare automaticamente il tuo posto-studio alla sensazione di immersione nello studio, di concentrazione e motivazione.
Bene, ho terminato. Questi sono gli espedienti che mi hanno aiutato di più; sono sicura che ne esistono un mare che ancora non conosco laffuori, ma anche queste piccole, poche cose possono essere preziose. L’ho testato sulla mia pelle. Spero che saranno utili anche a te se deciderai di provarne qualcuno, anche solo uno alla volta, o che ti ispirino a cercare qualche “trucchetto” tutto personale che faccia al caso tuo.
Grazie di avermi dedicato un po’ del tuo tempo, spero di rivederti bazzicare da queste parti! (Non che ti veda veramente, si intende…)
Buono studio e tanti auguri per qualunque sfida tu stia affrontando!
Con affetto, Ilyanor.